Think big

Enrico Caria

Un «Pensare in grande» per un artista poliedrico e visionario, che sfida le convenzioni e invita il pubblico a esplorare nuove dimensioni dell’arte. Attraverso una fusione di pittura e video,l’esposizione apre un cortocircuito visivo che trasporta in una realtà alternativa, capace di suscitare emozioni contrastanti. Nea-polis, città protagonista dell’esposizione, diventa un luogo irreale e affascinante. Caria si appropria del senso di spaesamento che caratterizza la metropoli e lo trasforma in una visione, popolata da segni, rumori e giochi enigmatici; in un caleidoscopio di colori vivaci e tratti incisivi, che raccontano storie di personaggi complessi e ambigui. “…E qui entra in gioco Napoli, bella e bastarda – scrive la curatrice Alessandra Pacelli – triturata nei suoi stessi cliché da farwest del terzo millennio: violenza e folklore, traffico e rovine, vite disgraziate e l’eroe di turno da aggiungere alle figure del presepe. La città è protagonista ma come luogo irriconoscibile, governato da pratiche illogiche impossibili da scardinare. L’artista interviene sul senso di spiazzamento, se ne appropria, lo decodifica, manipola le cose con immaginazione e trasforma questa città non in un suo doppio ma in una contro-realtà fatta di segni, rumori e strani giochi di feste e forche”. Sono esposte ventisei opere su carta, ognuna delle quali è compendiata da uno storytelling letterario. Il percorso si conclude all’esterno, sulle tracce dell’ultimo lavoro. Nel giardino una piccola arena proietta a loop il “filminuto”, che dà il titolo alla mostra.

 

Un’opera audiovisiva della durata di 60 secondi, in cui lo scatto futurista che lega disegni e racconti, rilancia verso un futuro ancora più remoto: il ritorno all’età della pietra. Dove, però, certe abitudini contemporanee tenacemente persistono. Non a caso l’oggetto, feticcio del filmato, è fisicamente disponibile: lo “smartstone”. L’artista mescola abilmente elementi del cinema, del fumetto e dell’arte espressionista, creando un linguaggio politico che riflette le tensioni e le contraddizioni della società contemporanea. Le opere di Caria sono cariche di simboli e dettagli sorprendenti, che catturano l’attenzione del pubblico e lo spingono a riflettere sulle dinamiche della vita moderna.

Nota dell’artista Enrico Caria: “THINK BIG e mi aggrappo a tutto quello che ha avuto senso per me che son bifolco, frullo tutto io, rubo, sniffo mastico e risputo nel piatto dove ho mangiato. E prima di buttare tutto al secchio leggo nei resti e sbircio dietro l’angolo: tipi inaffidabili, città invivibili e cataclismi uh che mal’e capa! Guerra e pace all’anima vostra e di chi non vi stramaledice che dopo la quarta mondiale quella dopo ce la giochiamo con le clave… e poi si ricomincia da 3: dagli smartstone, al grande schermo al mito della caverna.2. E ho detto tutto.”

Testo critico Alessandra Pacelli
Storytelling Enrico Caria