PetraFicta

Giorgio Milano

Le dieci opere esposte all’interno dello spazio rappresentano un archetipo, un enigma da risolvere. Sono linee e forme soltanto geometriche nella loro apparenza, ma che – invero – nascondono una ricercatezza profonda e sedimentata. Giorgio Milano è un pittore che fa del misticismo la sua estetica. Le immagini che egli produce sono il risultato di un calderone di riferimenti e stimoli provenienti da più piani della conoscenza. Dalla letteratura alla fisica quantistica, dalla filmografia alla filosofia antica, ogni intramezzo fra questi campi accrescono una ricerca interdisciplinare. Non è possibile conoscere la realtà senza vederla da più punti di vista: la visione di un mondo razionale nella sua casualità, un mondo inorganico nella sua matericità, in cui il semplice domandare e domandarsi genera sempre qualcosa di nuovo. La realtà è formata su nodi di interazioni e più ci si addentra in quel meandro di scoperta più ci si rende conto dell’infinite possibilità di conoscenza. La pittura – mediante un gioco di percezione visiva – rappresenta un linguaggio metacognitivo in cui l’immagine viene a crearsi già prima della sua effettiva concretezza. L’atto del “fare” è soltanto una conseguenza obbligatoria, la conseguenza della “aesthetica in nuce” che proferiva Benedetto Croce. La mostra «PetraFicta» è il multiverso di Giorgio Milano, fatto di esperienze soggettive e conoscenze oggettive. La linea che collega le sue opere si dirama in altre linee di pensieri che prendono il largo e si insinuano nei colori e nelle forme, nel tempo e nello spazio. In occasione dell’opening, 480 Site Specific – casa Piciocchi Pascale – suggella una collaborazione con Galleria Acappella nella realizzazione di un numero speciale a tiratura limitata della “Rivista Acappella”, un knowhow per far evincere la sperimentazione e la ricerca dell’artista.